L’altro che mi interpella senza condizioni

giovedì 12 ottobre 2017
21:00
Biblioteca Peppino Impastato - Località Prato delle Gere, Briga Novarese

L’altro che mi interpella senza condizioni

Giovanni Ferretti

Professore emerito di Filosofia teoretica dell’Università di Macerata e Presidente del Centro di studi filosofici di Gallarate.

A partire dal dialogo tra Ricoeur e Levinas si vorrebbe riflettere sul senso della svolta che nella filosofia contemporanea si è avuta dal primato dell’io al primato dell’altro. Vi è stato un puro capovolgimento? Si è acquisito qualcosa di fondamentale a proposito della dignità della persona umana? Si è approfondito il senso della comunicazione interpersonale? In che senso l’altro mi interpella in modo incondizionato? Che rapporto vi è tra l’appello dell’altro e la nascita alla mia realtà di soggetto responsabile? Questi alcuni interrogativi che saranno affrontati, anche alla luce di una citazione di Levinas come la seguente.

«Comunicarsi è certamente aprirsi, ma l’apertura non è totale se mira alla riconoscenza. Essa è totale non perché si apre allo «spettacolo» o alla riconoscenza dell’altro, ma perché si fa responsabilità per esso. Che enfasi dell’apertura sia la responsabilità fino alla sostituzione – il per l’altro dello svelamento, della messa in mostra all’altro, virando in per l’altro della responsabilità – è in conclusione la tesi della presente opera» (E. Levinas, Altrimenti che essere, tr. it. Milano 1983, p. 150).

BIBLIOGRAFIA

emmanuel-levinasEmmanuel Levinas. Un profilo e quattro temi teologici
Queriniana, 2016

Un lineare profilo umano e intellettuale di Levinas, scritto con particolare attenzione alla sua storia e alla sua sensibilità religiosa, diventa una originale introduzione al pensiero del filosofo, accessibile a tutti. Lo stretto intreccio fra riflessione filosofica e ispirazione religiosa in Levinas viene analizzato con perizia da uno dei più grandi studiosi italiani del filosofo francese di origine lituana.

 

 


la-filosofia-di-levinasLa filosofia di Levinas. Alterità e trascendenza
Rosenberg & Sellier, 2010

L’opera offre una delineazione globale della filosofia di Emmanuel Levinas, morto a quasi novant’anni sul finire del 1995 e ormai da annoverarsi tra le grandi figure non solo della filosofia ma dell’intera cultura del novecento. Lo stile del nostro lavoro cerca di coniugare la rigorosità scientifica dell’interpretazione con un’esposizione piana e progressiva, rivolta anche ai non filosofi di professione e agli studenti universitari. Per un verso si è quindi cercato di evitare la banalizzazione di Levinas in poche formule stereotipe. Per altro verso, coscienti della complessità del pensiero e della scrittura di Levinas, si è cercato di condurre progressivamente a leggere e gustare direttamente le sue opere fondamentali, ormai veri e propri “classici” ma di difficile lettura e comprensione per chi non vi fosse preparato in modo appropriato. Il nostro lavoro, messo alla prova in alcune sue parti in forma di dispense universitarie, si presenta quindi anche come un’introduzione alla lettura di tali opere e come un loro commentario. Levinas non ha semplicemente contrapposto l’esperienza religiosa alla filosofia, ma ha cercato di scoprire nella prima le valenze umanamente universali e di riportare la seconda alla sua tradizione più valida. La scelta di concentrarci sull’itinerario “filosofico” di Levinas non ha quindi il significato di lasciare da parte un aspetto del suo pensiero, bensì quello di andare alla sua sostanza, studiandolo e analizzandolo per quello che ha voluto essere: un pensiero valido per tutti e comunicabile a tutti.


il-bene-al-di-la-dell-essereIl bene al di là dell’essere. Temi e problemi levinassiani
Edizioni Scientifiche Italiane, 2003

La formula «il Bene al-di-là dell’essere», scelta come titolo, risale a Platone. Emmanuel Levinas l’ha utilizzata per indicare la direzione del suo pensiero: andare oltre l’orizzonte dell’essere, della cura per il proprio essere, fino a cogliere nella relazione etica con l’altro, nel Bene, il significato ultimo e più proprio dell’umano. Non l’ontologia, infatti, ma l’etica è, a suo avviso, la vera e propria ‘filosofia prima’. I primi quattro saggi del volume – ‘esegesi e apologia’ – intendono approfondire alcuni temi centrali del pensiero di Levinas: la ‘persona’, nelle sue varie dimensioni; la ‘trascendenza’, di natura etico teologica non violenta; il ‘desiderio’, nella sua differenza e nei suoi rapporti con l’eros; il tempo scaturente dal rapporto con l’altro. Gli altri cinque saggi – ‘confronti e riprese’ – tendono a situare Levinas nella storia del pensiero moderno, rilevandone l’originalità e le sintonie con altri autori: Kant in particolare, ma poi anche Husserl, Scheler, Bonhoeffer, Pareyson, Ricoeur, Marion, Henry. In primo piano vengono problemi come i rapporti tra ontologia, etica e teologia, il tema dell’intersoggettività , la passione per la vita e la vita come passione, le dimensioni di «mistero» insite nei fenomeni del volto, della carne, del mondo. Il volume offre un valido contributo per la corretta recezione dell’eredità di questo grande pensatore del secolo XX e per un fruttuoso cammino lungo la via da lui tracciata.